Pietre Parlanti

Il testo che segue è una sintesi da: Pietre Parlanti, gli ‘angeli’ dei sentieri lavagnesi
di di ALBERTO BRUZZONE pubblicato da Piazza Levante”il 18 Ottobre 2018″

Fanno ‘parlare’ le pietre perché le fanno rivivere. Insieme a boschi, sentieri, antiche vie di montagna. Insieme allo splendore del nostro entroterra.
L’Associazione Pietre Parlanti lo sta strappando a poco a poco, pezzo dopo pezzo, fatica dopo fatica, goccia di sudore dopo goccia di sudore, al degrado, all’abbandono, all’oblio. Un’attività benemerita, sulle alture di Lavagna, che va a intersecarsi con quanto fanno altre realtà sul Monte di Portofino o nelle immediate colline di Chiavari e Sestri Levante. Con l’obiettivo, comune e condiviso, di ricostruire un intero sistema viario dei monti, rendendolo praticabile sia per gli escursionisti che per i semplici appassionati. Anche questa è cultura, coniugata a rispetto e salvaguardia dell’ambiente.

Con tutti questi obiettivi è nata, nel 2017, Pietre Parlanti, una realtà che raduna oggi una ventina di associati e che ha preso vita da tre donne attivissime e da sempre impegnate sul territorio, anche se non ne sono natie. Ma l’amore verso la Liguria è il medesimo e fortissimo per l’inglese Oenone Lloyd, la piemontese Ilaria Mazzini e l’umbra Paola Giostrella, che hanno scelto la Riviera di Levante come loro terra d’elezione.

Tutto ruota intorno allo splendido rustico di proprietà di Oenone Lloyd. Si trova sulle colline di Santa Giulia, a dieci minuti di macchina dal centro di Lavagna. Un tempo brevissimo per passare dal caos e dallo smog al paradiso più assoluto.
Dalla sua abitazione, che ospita la sede di Pietre Parlanti, Oenone vede il promontorio di Sestri Levante a sinistra, quello di Portofino a destra. Sotto, Cavi, Lavagna e Chiavari. Di spalle, la prima cinta dell’appennino ligure. Si respira aria freschissima sotto al pergolato. Lo stress e le ansie restano fuori dal cancello. L’ideale per far lavorare la mente e concepire uno splendido progetto legato alla tutela del territorio. “Era la sede più ovvia per Pietre Parlanti”, afferma Ilaria Mazzini, vice presidente dell’associazione. Ha un sorriso coinvolgente, racconta con entusiasmo la storia del gruppo, mentre il suo cane Navarre scodinzola dappertutto. Anche lui è più felice rispetto alla media, abituato com’è a questi posti.

Anche a livello istituzionale. Il Comune di Lavagna, infatti, ha stipulato nei mesi scorsi una convenzione ufficiale con Pietre Parlanti: “Con il contratto – precisa Palazzo Franzoni – redatto a seguito dell’interesse manifestato dall’associazione, impegnata nella tutela e promozione del territorio nei suoi aspetti culturali, storici, geografici, artistici, turistici, naturalistici, ambientali, rurali e paesaggistici, Pietre Parlanti s’impegna a monitorare, valorizzare e realizzare interventi di manutenzione ordinaria sulla rete sentieristica lavagnese, e in particolare sul tratto del Sentiero Liguria. Il Comune è aperto ad accogliere e valutare eventuali ulteriori forme di sponsorizzazione volontaria al fine di gestire e valorizzare il territorio comunale”. L’ottima nomea di Pietre Parlanti sta anche valicando i confini delle montagne. Ultimamente, infatti, c’è anche un interesse da parte del Comune di Cogorno, per un’eventuale convenzione. Tutto, pur sempre, a titolo di volontariato. “Stiamo in piedi – dice Ilaria Mazzini – grazie alle quote associative e alle donazioni che riceviamo. Una delle offerte era finalizzata alla creazione di un sito Internet di Pietre Parlanti, che a questo punto realizzeremo e andrà ad aggiungersi alla nostra pagina Facebook. Abbiamo inoltre intenzione di partecipare a bandi indetti dalla Compagnia di San Paolo. La cosa che ci sembra importante rimarcare è che noi non chiediamo nulla alle amministrazioni, a parte il riconoscimento ufficiale del nostro ruolo”.

Anche da fuori Liguria potranno entrare in questa straordinaria macchina del tempo. Magari ripensando a quello che diceva San Bernardo: “Troverai di più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le pietre ti insegneranno ciò che non si può imparare da maestri”.