Un club sportivo può invitare delle famiglie di un altro club ad una gara sportiva durante un week-end a Venezia? Un artigiano può programmare una formazione su qualche giorni? Un artista può progettare una residenza artistica? Un residente può organizzare una festa? Una università può pianificare un workshop di due giorni? Una personna può arrivare il giorno prima di una visita in ospedale, un colloquio amministrativo o un appuntamento giudiziario? Un lavoratore stagionale o un stagista può trovare un alloggio?
Una domanda comune per chi vive, lavora o viaggia in una città. Una domanda fondamentale per chi ha un’attività economica o sociale. Una domanda banale per una capitale regionale. Una domanda al riguardo della libertà di circolazione che è un diritto umano per chiunque.
Ma a Venezia, da chi andrebbe a dormire? A quale prezzo? Come hanno evoluto i luoghi storici dell’ospitalità veneziana? Quale ospitalità esiste per accogliere i parenti o gli amici, studenti, stagisti, pellegrini, lavoratori stagionali, rifugiati, nomadi, … ? L’offerta turistica con i suoi 60.000 posti letti e i suoi prezzi stagionali è diventata l’unica ospitalità possibile ? L’unica soluzione sarebbe di concialiare i ritmi familiari (matrimoni, compleanni, ..), sociali (feste, … ), professionali (stage, lavoro stagionale, ..), personali (malattie, ricorso amministrativo, ..) con il calendario turistico? Sono tutti benvenuti ma “qui si paga” come dice il Sindaco?
Venezia ha una lunga storia di ospitalità ai pellegrini, diplomatici, mercanti, rifugiati, minoranze, …. Un viaggiatore del 1505 ha definito Venezia come “albergo di tutte le nazioni“. Un tema che è venuto fuori spesso durante le nostre passeggiate patrimoniali sugli artigiani, sugli artisti, sulle donne, sulla riconversione industriale di Venezia. In occasione della prima giornata delle rete italiana di Faro il 2 dicembre, siamo partiti da questa domanda per costruire una passeggiata patrimoniale sull’ospitalità “per tutti” a Venezia.
Percorso dalla passeggiata patrimoniale.
Inziamo sul valore del patrimonio culturale per la società
I partecipanti a questa prima edizione della passeggiata patrimoniale sull’ospitalità non turistica a Venezia sono delle persone di diversi luoghi d’Italia tutti impegnate a sperimentare nuovi modi di valorizzazione del patrimonio culturale per la società, cioè per l’educazione, la qualità della vita, lo sviluppo sostentabile, l’implementazione dei diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto. Dei “turisti” al livello statistico e amministrativo.
Prima tappa, il video Tax Tibi Marce
Per iniziare la passeggiata patrimoniale, abbiamo guardato il video “Destinazione Venezia” realizzata dal Frullatorio, una collaborazione tra la compagnia “H2O non potabile” e le videomaker Anna Ghiraldini e Ginevra Formentini. Un video sulla tassa di sbarco – «chi dovrà lasciare l’obolo e chi no » – con già 60.000 viste su Facebook. Una tassa che sarà attiva dal 1 luglio con già più di una ventina di eccezioni, cioé di tipi di visitatori diversi.
La Foresteria Canale al Pianto
Per la seconda tappa alla Foresteria Canale al Pianto, ci ha accogliato il dottore Gianni Lucchese della cooperatuva Lievito. La Foresteria proponne un’ospitalità per l’Ospedale civile e per la Scuola ai non residenti che siano personale sanitario, famigliari dei degenti, studenti e convegnisti legati alle attività dell’ospedale. Le tariffe sono agevolate e ridotte per quelli cha hanno un rapporto professionale o di studio, o comunque prolungato, con l’Ospedale e l’Azienda. I 43 posti letti sono sempre occupati senza bisogna farne la promozione.
L’ospitalità mista al Combo
Per la terza tappa, ci ha accompagnato Andrea della Foresteria al Combo nell’ ex Convento dei Crociferi a Cannarreggio. La Foresteria riserva dei posti letto per studenti. Con i suoi restauranti, il suo bar e i suoi spazi espositivi, il Combo si presenta come « un luogo in cui veneziani e viaggiatori si incontrano e si mescolano e che incoraggia un dialogo tra la città e il mondo. Un nuovo modello di ospitalità integrata attorno a cui gravitano artisti, viaggiatori, studenti. »
L’ospitalità con Refugees Welcome
La quarta tappa è stata una testimonianza di Alessandra Landi dell’associazione Refugees Welcome, un’associazione apolitica con rete internazionale che diffonde l’accoglienza di rifugiati in famiglia in Italia, con professionalità e capillarità.
Aiutano famiglie e rifugiati ad incontrarsi, conoscersi e avviare la convivenza, sostenendoli e seguendoli durante tutto il percorso. Grazie a loro azione, oggi a Venezia, due famiglie offrono l’ospitalità a dei rifugiati a casa loro.
Il museo ebraico di Venezia
Passendo dal Campo dei Mori, siamo arrivati al Ghetto di Venezia dove siamo stati ospitati al museo ebraico di Venezia da Michela Zano di Coopculture e Marcella Ansaldi curatrice del museo.
L’occasione di scoprire l’importante lavoro del museo sul tema dell’ospitalità, i luoghi della comunità ebraica di Venezia per finire al Kosher House “Giardino Dei Melograni” che offrando l’ospitalità a tutti, permette a chi è ebraico di praticare la sua religione.
Grazie a queste persone, organizzazione ed iniziative l’ospitalità a Venezia non è ancora diventata solo turistica. Il dibattito sulla tassa di sbarco ha dimostrato che i « 30 milioni » di visitatori non sono solo turisti e che il « turismo » ha colonizzato il nostro immaginario collettivo fino a rende invisibile tante persone, storie et luoghi. Attraverso le nostre passeggiate patrimoniali, cerchiamo di rendere l’invisibile visibile per immagine insieme un futuro diverso per Venezia. La storia di Venezia non si è fermata 200 anni fa come lo racconta il turismo e il turismo non è l’unica economia a Venezia.
Anzi, per creare questo percorso, abbiamo identificato a Venezia una ventina di « persone, luoghi e storie » che offrono l’ospitalità ai studenti, artisti, stagisti, pazienti, ricercatori, religiosi, dipendenti, allievi stranieri e persone in difficoltà : donne, giovani, senza dimora, rifugiati, … Una carta che vi invitiamo ad aiutarci a completare.
Questa passeggiata patrimoniale si ispira di un articolo critico in francese sulla “tassa di sbarco” appena pubblicato “Venise : la taxe de débarquement fait des vagues”. Passeggiata patrimoniale a cura dell’associazione Faro Venezia con l’aiuto dell’ufficio del Consiglio d’Europa a Venezia.
BONUS :
L’ultimo video Frullatorio: 007 – Contributo d’accesso – Venice edition
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