La guerra delle statue

Negli ultimi tempi si è aperta nel mondo occidentale un vera e propria battaglia delle statue. In realtà è un battaglia sui significati che le storie e i monumenti veicolano. Le statue sono state pensate, finanziate, costruite e posizionate allo scopo preciso di “dare stabilità” ad una particolare visione del mondo e della storia di un popolo. Ma queste visioni cambiano nel tempo; la storia si rivela come un insieme si storie in competizione tra loro e la pietra o il bronzo non sono poi così eterni come ingenuamente si pensava.

Nessuno ancora,in Italia, ha osato mettere in discussione le statue di Giuseppe Garibaldi, ma non è più impensabile che questo possa succedere (e succederà).

Ecco allora per voi una breve rassegna di libri apparsi in un breve arco di tempo che raccontano questa battaglia semiotica e sociale sul patrimonio controverso (i testi sono le presentazioni delle rispettive case editrici).

LENIN stata abbattuta

Antonella Salomoni
Lenin a pezzi. Distruggere e trasformare il passato.

Ed Il Mulino (2024)
https://www.mulino.it/isbn/9788815388094

Vladimir Lenin, fondatore dell’Urss, per volontà di Stalin è stato esposto alla venerazione dei cittadini nel mausoleo della Piazza Rossa, e ha vegliato sui popoli del blocco sovietico attraverso migliaia di occhi di pietra o bronzo di altrettanti monumenti. Ma cosa è accaduto dopo il 1989? Il corpo, perduta l’aura della reliquia, è rimasto in mostra a Mosca, davanti al Cremlino, e le statue sono state in gran parte cancellate. Una vicenda esemplare per comprendere la complessità dei fenomeni iconoclastici. La pratica di tirare giù Lenin dal suo piedistallo ha riguardato tutto lo spazio post sovietico e, in Ucraina, ha assunto contorni talmente importanti da essere indicata con il termine Leninopad: il più grande movimento d’iconoclastia del Novecento, esploso prima ancora delle proteste che, più di recente, abbiamo visto in Gran Bretagna o negli Stati Uniti. A un secolo dalla morte di Lenin, Antonella Salomoni ne racconta ascesa e declino attraverso la storia del suo corpo e delle sue immagini: innalzate, rispettate e poi rimosse, distrutte, vandalizzate, reinterpretate come simbolo di sottrazione al colonialismo russo, e persino ricollocate sui piedistalli dagli occupanti durante la guerra in Ucraina. Un libro sulla memoria imposta e poi sovvertita, che va al cuore delle inquietudini del mondo contemporaneo.

STATUE DONNE NUDE

Ester Lunardon e Ludovica Piazzi (a cura di)
Comunque Nude. La rappresentazione femminile nei monumenti pubblici italiani

Ed. Mimesis (2023)
https://www.miriconosci.it/libro-comunque-nude/

Questo libro scaturisce dall’indagine svolta dall’associazione Mi Riconosci tra il 2021 e il 2022, che ha censito le statue pubbliche italiane dedicate a figure femminili. I risultati della ricerca hanno confermato una presenza di donne nella statuaria molto bassa, che perpetua spesso stereotipi sessisti e con un rilievo al corpo femminile spesso ipersessualizzato tale da far pensare che una donna, per ottenere attenzione, debba essere nuda.
Il libro raccoglie i contributi di diverse ricercatrici, lavoratrici, studentesse, professioniste dei beni culturali con diversi ambiti di formazione. Tutte le autrici sono attiviste dell’associazione Mi Riconosci che si adopera sui temi inerenti la gestione del patrimonio culturale e le condizioni di lavoro nel settore.

STUE AMERICANE ABBATTUTE

Alessandra Lorini
Le statue bugiarde
Immaginari razziali e coloniali nell’America contemporanea

Ed. Carrocci (2023)
https://www.carocci.it/prodotto/le-statue-bugiarde
Estate del 2020, durante le proteste di Black Lives Matter: due giovanissime ballerine afroamericane danzano a Richmond, Virginia, sulla base del grande monumento del generale confederato Robert E. Lee, completamente ricoperta da graffiti di diversi colori; in un parco del Connecticut ignoti, di notte, decapitano una statua di Colombo e un’altra, nel Minnesota, viene abbattuta, in pieno giorno, da attivisti nativi americani con una cerimonia rituale; un importante museo newyorkese decide di rimuovere la statua equestre del presidente Theodore Roosevelt che troneggia da più di ottant’anni davanti all’entrata su Central Park. Che cosa ci dicono questi gesti iconoclasti della società americana odierna? Il volume ricostruisce la storia di alcuni monumenti pubblici altamente controversi nel contesto statunitense, svelando le narrazioni che li sostengono, mai neutrali e decisamente conflittuali. Chi ha voluto quelle statue? Quali storie bugiarde raccontano? Quali sono i gruppi sociali cancellati dalla rappresentazione monumentale? Si può creare una memoria pubblica più inclusiva?

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