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FAQ 2.4 – Quale condotta possono e devono tenere gli enti sub-statali rispetto agli impegni fissati dalla CF?

Gli Enti territoriali sub-statuali prima di tutto hanno la possibilità di fare quanto si diceva qui sopra per Enti pubblici diversi dallo Stato, cioè esprimere la volontà di ispirarsi alla CF. Alcuni consigli comunali sono stati negli scorsi anni all’avanguardia in questo movimento: ricordiamo per tutte l’amministrazione del comune di Fontecchio, in Abruzzo, per il suo ruolo pionieristico. Tali impegni, pur in assenza di vincolatività, hanno avuto una natura promozionale dei contenuti della Convenzione di Faro la cui importanza risalta a posteriori.

Il problema non è dunque cercare nella CF ciò che, anche ed in particolare in rapporto agli enti sub-statali, non vi possiamo trovare. Come indica l’Action Plan del CoE, lo schema corretto prevede piuttosto che: “In line with the Faro Convention principles and criteria, civic initiatives enable institutions and communities to develop decision-making capacities and to manage their development processes, ensuring that heritage contributes to the social, cultural and economic dynamics of the communities”. (In linea con i principi e i criteri della Convenzione di Faro, le iniziative civiche consentono alle istituzioni e alle comunità di sviluppare capacità decisionali e di gestire i propri processi di sviluppo, garantendo che il patrimonio contribuisca alle dinamiche sociali, culturali ed economiche delle comunità)

In altre parole, anche e soprattutto nelle relazioni con gli Enti territoriali, la CF conferisce strumenti utili per le comunità a seguire un percorso di attiva partecipazione.

In mancanza, ad esempio quando manchi l’iniziativa da parte delle Comunità e dei gruppi, la partecipazione è unidirezionale, cioè dall’alto verso il basso, si trasforma in mera capacità delle élites locali di coinvolgere frazioni della società nel proprio percorso.

Quando manchi al contrario la disponibilità istituzionale a questo percorso, lo strumento convenzionale si limita a fornire protezioni di portata limitata a gruppi e comunità. Con una parziale eccezione nel periodo attorno alla metà del decennio, che vide una effettiva partecipazione della Regione Veneto (Comune e provincia mai) ad una serie di iniziative prodromiche dell’entrata in vigore della Convenzione – tra cui il varo della Carta-Venezia nel 2014 – questo è del resto, purtroppo, lo specchio del rapporto a Venezia con le istituzioni territoriali.

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Testo da citare:
Testo redatto a cura dell’ Associazione Faro Venezia
https://farovenezia.org/faro_faq/